ICT, Europa e ottimismo
"Quello che vi sto descrivendo non è un film di fantascienza. Questa è l'Europa di
oggi, l'Europa nella quale dobbiamo lavorare. Ed è un'Europa che, se politica e
mondo degli affari saranno alleati, avrà successo, ne sono certa".
Queste le parole di Viviane Reding, Commissario Europeo per la Società
dell'Informazione e Media, rivolte agli studenti del Degree in International
Economics and Management della Bocconi di Milano, durante il meeting del 17
marzo. Parole grintose che indicano la strada per vincere il confronto con gli USA.
Il mercato ICT costituisce una parte importante del Prodotto Interno Lordo
europeo, circa il 25%, e rappresenta il 40% della crescita della produttività,
numeri di rilievo che comunque non raggiungono ancora le vette americane, che,
per quanto riguarda la crescita della produttività, arrivano al 60%.
La Reding fornisce un'istantanea dell' Europa e spiega come la Commissione
Europea intende sostenere la crescita del settore comunitario nel campo
dell'Information and Communication Technology.
"Innanzitutto è questione di mentalità" ha detto Reding. "Bisogna saper essere
ottimisti, avere una grande forza di volontà per riuscire ad avere successo. È
necessario essere consapevoli di quello che sappiamo fare".
In cima alla lista dei produttori mondiali di hardware Ict abbiamo l'europea Nokia,
e tra le prime dieci società telefoniche al mondo troviamo le cinque maggiori
aziende di telecomunicazioni europee (compresa la Telecom Italia). Mentre altri 3
colossi (la francese Vivendi Universal e le tedesche Bertelsmann e ARD) figurano
nella top ten mondiale del settore della produzione di contenuti. "Abbiamo motivo
di essere orgogliosi" dice Reding, "ma dobbiamo lavorare duro per rimanere ai
vertici".
In Europa, nel corso del 2005, sono stati venduti più di 72 milioni di PC, circa il
33% dell'intero mercato mondiale, mentre sul suolo statunitense ne sono arrivati
solamente 67 milioni, corrispondenti al 30% delle vendite totali. E' inoltre
avvenuto il sorpasso dei Pc portatili sui Desktop, tendenza già da tempo
ampiamente prevedibile. La produzione hardware IT rimane quasi un'esclusiva
dell'area del Sudest asiatico, con l'eccezione di alcune fabbriche nei Paesi
dell'Europa dell'Est, sui quali diverse aziende europee puntano per la
delocalizzazione della produzione. A fare da padroni, sulla componentistica
hardware, restano le società americane, giapponesi e taiwanesi.
Tuttavia, pensando anche alla cessione della divisione PC della IBM a favore della
cinese Lenovo, avvenuta nel 2005, l'Europa concentra i suoi sforzi sull'industria
del Software e dei servizi IT, sulla scia del successo clamoroso di Google, Yahoo e
Ebay, divenute nel giro di pochi anni dalla loro nascita delle vere e proprie miniere
d'oro. In un contesto in cui l'hardware è sempre più commodity, nel software e nei
servizi resiste forte il concetto di qualità.
I punti chiave: Ricerca e Infrastrutture
Per restare al top, un ruolo chiave è giocato dalla ricerca e sviluppo. In Europa,
solo il 25% degli investimenti nella ricerca è destinato all'ICT, contro un 35%
degli USA. La spesa pro-capite della ricerca in ICT è di 80 euro all'anno in
Europa, contro i 350 degli Stati Uniti. In Europa abbiamo un'evidente debolezza
nello spirito di innovazione e, quando innoviamo, spesso non riusciamo a trarre
frutto fino in fondo dalle nostre scoperte. Qualche esempio? Il World Wide Web,
inventato in Europa ma implementato negli USA; il formato di audio compressione
MPEG3 (creato grazie allo Cselt di Torino, il centro di ricerca del gruppo
Telecom) e il kernel Linux, inventato anch'esso in Europa, ma
utilizzati a pieno negli Stati Uniti.
Sono circa 50 milioni le connessioni broadband presenti nel nostro Continente,
con un incremento del 60% registrato soltanto negli ultimi 12 mesi.
Il rapporto Eito (European Information Technology Laburatory) del 2006 ha
analizzato i numeri del file sharing prevedendo che oltre 20 milioni di computer
operanti con modalità P2P (Peer to Peer) oggi in Europa, saliranno a oltre 40
milioni entro il 2010: Eito inoltre immagina uno scenario di evoluzione delle reti
peer to peer in forma di co-produzione di contenuti e di Superdistribution. La
tendenza, quindi, è inequivocabile, la capillarità della rete a banda larga continuerà
ad apportare enormi mutamenti nel nostro modo di vivere.
"Fate attenzione" ha osservato Reding "i paesi con l'indice di penetrazione della
banda larga più elevato sono gli stessi che destinano i maggiori investimenti alla
ricerca e che hanno i migliori sistemi scolastici: Danimarca, Finlandia e Svezia.
Gli stessi paesi che occupano i primi posti nel country ranking del World
Economic Forum 2005 e 2006".
Le Comunicazioni della Commissione hanno spesso sottolineato gli obiettivi di
strutturare, rafforzare e incrementare il valore di un sistema europeo per la Ricerca
e la Formazione di alto livello, che dovrebbe coinvolgere le università così come i
centri di ricerca pubblica e privata, attraverso l'impegno di tutti gli Stati Membri.
Ecco allora che si evidenzia la stretta connessione tra educazione, ricerca,
innovazione e competizione globale. Datato il problema delle PMI europee che
sempre più difficilmente riescono a reperire fondi o destinare parte degli utili alla
ricerca; la lussemburghese Viviane Reding insiste per uno sforzo comune nel
concentrare risorse finanziarie e cervelli che permettano la creazione di
piattaforme tecnologiche per la fotonica, la robotica, i sistemi integrati. Con una
ricerca strettamente applicata all'industria e la creazione di Distretti Industriali si
può evitare che le invenzioni europee vengano poi industrializzate negli States.
Tre settori su cui puntare
Reding ha poi richiamato tre settori strategici, che possono diventare "fiori
all'occhiello" dell'industria europea. Innanzi tutto le automobili intelligenti,
ambito nel quale la ricerca può permettere di risparmiare energia, rendere il traffico
più scorrevole e salvare vite umane. Inoltre, i sistemi di comunicazione al servizio
di una popolazione che sta gradualmente invecchiando. "Esistono già oggi sistemi,
come la Telemedicina che possono mettere in contatto le persone anziane con un
medico, invece di farle andare direttamente in ospedale. Possiamo pensare di
abbattere la spesa sanitaria, grazie all'ICT". Infine, l'ambito delle biblioteche
digitali: un immenso patrimonio di testi, volumi, filmati a cui solo pochi oggi
hanno accesso. Possono diventare alla portata di tutti, grazie alla digitalizzazione.
E tre temi di grande rilievo
Da ultimo, Reding ha ricordato tre temi destinati ad assumere grande rilievo nel
giro di breve tempo.
RFID è la sigla che sta per Radio frequency identification devices, tecnologia
che dai laboratori di ricerca si sta spostando a grandi passi alle applicazioni di
massa. L' utilizzo è estremamente ampio, e va dall'immagazzinamento di memoria
alla logistica, ai servizi al consumatore. Abbatterà i confini tra mondo fisico e
mondo digitale. "Stiamo andando verso un'Internet degli oggetti, ha detto
Reding. "Questo avrà un fortissimo impatto sia sull'economia sia sulle nostre vite".
Un altro elemento che raggiungerà presto un posto di primissimo piano sarà il
business della mobile TV. La mobilità insieme con il nuovo modo di fruire
contenuti potranno dare un forte impulso in termini di crescita economica. Già oggi
il GSM vale, da solo, un 2% del PIL europeo. La nuova televisione, basata su
Internet, si porrà probabilmente come alternativa al tradizionale triangolo radio-
televisione-carta stampata.
Infine, un aspetto che sta alla base dello sviluppo di qualunque applicazione
tecnologica: la sicurezza. Se spam, virus e altre minacce tecnologiche si vanno
diffondendo sempre più, è indispensabile un intervento europeo per dare sicurezza
al mercato sia business sia privato.
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